Problema del contenimento della diffusione delle nutrie: l’Amministrazione di Cerea chiede un’azione congiunta. Rispondono i parlamentari Bonfrisco e Bragantini e il consigliere regionale Stoppato

Pubblicata il 03/03/2015

Il problema delle nutrie ha spinto l’Amministrazione comunale di Cerea a convocare per lunedì 2 marzo una conferenza stampa, per portare la questione sotto le luci della ribalta e chiedere un intervento deciso da parte della politica e non un continuo delegare ai Comuni.
La situazione è degenerata con il riconoscimento della nutria non più come specie protetta ma come specie nociva, un passaggio che, in netto contrasto con le aspettative iniziali e alla luce delle ultime precisazioni presentate dalla Provincia, renderebbe il contenimento della specie un’impresa alquanto ardua, delegata ai singoli Comuni  senza fornire norme certe sulla sua attuazione.
Nell’attesa che dalla Provincia arrivi una circolare che dia indicazioni su come procedere, l’Amministrazione ha deciso di invitare l’Aulss 21, il Consorzio di Bonifica Veronese, l’associazione Cacciatori Cerea e i parlamentari del territorio per far comprendere le dimensioni del problema.
La conferenza si è tenuta al Parco delle Vallette, uno dei luoghi a Cerea, dove le nutrie si diffondono con maggiore velocità, creando danni agli argini e minando la tranquillità delle abitazioni limitrofe.
«Il parco» ha esordito il sindaco Paolo Marconcini «è un luogo frequentato da famiglie e la presenza delle nutrie, che in alcuni casi possono diventare aggressive, crea disagi e limita la sua fruizione. In passato, grazie all’organizzazione di periodiche battute di caccia organizzate in collaborazione con la Polizia provinciale, la situazione era tenuta sotto controllo. Con la nuova normativa, come emerso dall’ultimo incontro con il presidente della Provincia Pastorello, riemerge il problema nella sua complessità e non ci vengono proposte soluzioni, se non quella di demandare il tutto ai Comuni, complicando però tali interventi».
«Il problema è grave» ha sottolineato il consigliere delegato all’Agricoltura, Giorgio Bissoli, «anche per noi agricoltori. Tra quindici giorni procederemo con le prime semine e se non si trova un rimedio in velocità, rischiamo che i nostri raccolti vengano rovinati dalle nutrie, oltre ad avere già i campi danneggiati dalle tane profonde create da questa specie animale. Bisogna trovare una soluzione perché il problema riguarda tutti e non solo Cerea».
«L’ultimo incontro con la Provincia» è intervenuto il vicesindaco Marco Franzoni «ci ha lasciato molto delusi. Credo che a questo punto la questione possa essere definita e risolta solo con un intervento da parte del Parlamento e con l’ottenimento di deroghe da parte dell’Aulss 21».
«Voglio ricordare» ha specificato Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese «che le nutrie non sono animali autoctoni e quindi non ci sono predatori nella nostra zona in grado di debellarle naturalmente. Il risultato è che questo animale continua a proliferare in modo abnorme. Non è “prendendole in braccio” che si risolve il problema e mi auguro che non si aspetti come al solito che ci siano danni irreparabili prima di intervenire».
Alla richiesta di collaborazione da parte del Parlamento hanno risposto in modo positivo il deputato Matteo Bragantini (Lega Nord) e la senatrice Cinzia Bonfrisco (Forza Italia) che hanno assicurato un loro intervento per risolvere il problema: «La soluzione non è continuare a spingere sui Comuni il carico dell’emergenza ma coniugare insieme burocrazia e buon senso. Ringraziamo l’Amministrazione di Cerea per aver dimostrato anche in questo caso di essere vicini ai bisogni dei cittadini».
Pronto a collaborare anche il consigliere regionale della Lega Nord, Giuseppe Stoppato: «Mi attiverò personalmente per sensibilizzare la Regione Veneto sul problema e sollecitare un’iniziativa concreta al fianco del Parlamento».
«Credo che il problema nutrie sia stato sottovalutato dalle Istituzioni» ha chiarito il presidente dell’ambito di caccia Mirco Faccio «come cacciatori abbiamo sempre puntato a dare una mano anche al mondo dell’agricoltura, acquisendo tutte le conoscenze necessarie per contenere la prolificazione delle nutrie. Anche adesso siamo disponibili a fare la nostra parte».
«Non dobbiamo però dimenticarci di coinvolgere anche la Prefettura e cercare di sensibilizzarla sul problema nell’attesa che dalla Provincia arrivi un modello di ordinanza unico» ha concluso Gianluca Bertoja del servizio veterinario igiene allevamenti e produzioni zootecniche dell’Aulss 21.
 

Facebook Twitter
torna all'inizio del contenuto